Architetto.
Giancarlo Pediconi è nato a Roma nel 1937, e si è laureato in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1965. È stato membro del Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, docente a contratto presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza – Facoltà di Architettura per il corso di laurea in Architettura degli Interni e Arredamento Cattedra di Laboratorio di Architettura degli Interni, più volte membro della Commissione di Laurea e di Esami di Stato per l’abilitazione professionale degli architetti.
Nel 2001 ha pubblicato, insieme a MP Maino, Il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese, analisi storico-critica dell’architettura di questo edificio di Bari, con una documentazione dell’architettura degli interni di Duilio Cambellotti e ha realizzato un intervento di ripristino del piano terra e I°piano.
Ha partecipato ad alcuni importanti progetti di opere pubbliche con il noto studio Paniconi-Pediconi, di cui ha ereditato l’attività e l’esperienza professionale. Attualmente svolge la sua attività come associato dello studio C. e GC. Pediconi, R. Magagnini Architetti Associati.
In particolare, ha seguito l’intera progettazione di edifici pubblici, per residenze singole, collettive, private e pubbliche, per lo sport e il turismo, per i servizi sociali (ospedali, scuole, chiese). Ha svolto incarichi per importanti enti pubblici e privati, quali il Ministero delle Poste, il Ministero degli Esteri, il Consorzio per gli Impianti Sportivi, IACP (Istituto Case Popolari), Comune di Roma, Agenzia Romana per il Giubileo, il Comune di Lucca.
Alla sua attività di progettista ha sempre affiancato la fotografia come passione, coltivata fin dalla prima gioventù, complice il regalo paterno di un’antica Leica F. La predilezione per il BN e un periodo di pratica formativa nella camera oscura, con lunghe ore notturne rubate al riposo, hanno alimentato questo interesse inducendolo a intensificare questa attività, ma restando sempre nell’ambito amatoriale. La macchina fotografica come mezzo di libertà, appagamento di curiosità, compagna di viaggi, di ricerca, di indagine, di scoperta, di reinvenzione della realtà, sia per la sua professione di architetto, sia come piacere personale di catturare e fermare sulla pellicola, prima, su un file, oggi, situazioni e ambienti diversi con scatti attentamente studiati o istantanee ragionate.
Ha esposto a Roma con delle personali nella Galleria dell’Oca di Luisa Laureati Briganti nel 1996 e nel 2007, a Napoli a Palazzo Gravina, Facoltà di Architettura Federico II, nel 2010.
Nel 2013 il Comune di Orbetello lo ha invitato per una personale nella seicentesca Polveriera Guzman: tema della mostra il territorio dello Stato dei Presìdi, con foto in BN, e per la prima volta a colori, dei sorprendenti interni dell’abbandonata fabbrica SI.TO.CO. a Orbetello Scalo. Nell’agosto del 2017 ha partecipato a una mostra insieme al fotografo Simon D’Exea a Gagliano del Capo (Lecce) a Palazzo Petrucci organizzata da Christine Ferry.
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