Studio Malick, Bamako
La Galleria del Cembalo apre al pubblico dal 26 settembre all’8 novembre una mostra di opere inedite per l’Italia di Malick Sidibé, il fotografo maliano insignito del Leone d’oro alla carriera alla Biennale d’arte di Venezia nel 2007.
L’esposizione, curata da Laura Incardona e Laura Serani, presenta circa 50 immagini del grande autore africano, datate tra i primi anni Sessanta e gli anni Settanta. Si tratta di ritratti realizzati nel suo studio, specialità di Malick Sidibé, ma anche di immagini che il fotografo scattava in occasione delle feste che animavano le notti di Bamako, la capitale del Mali, dove si era trasferito da giovane per studiare. In mostra anche alcune Chemises, le cartelle in cartoncino colorato su cui Malick incollava i provini a contatto selezionati delle immagini delle feste. Da lì, il giorno dopo, i clienti sceglievano le foto da acquistare.
«Gli Europei credevano che vivessimo nudi sugli alberi. Dalle mie foto si capisce invece che eravamo assolutamente à la page, proprio come gli Occidentali», racconta divertito l’autore. Nelle sue immagini ragazze e ragazzi sono elegantissimi nei loro abiti occidentali, ma con la stessa classe si fanno ritrarre in abiti tradizionali. Le fotografie di Malick Sidibé, attento alla composizione e capace di “rubare l’anima” a chi sta davanti al suo obiettivo, hanno una forza narrativa coinvolgente. «L’uomo ha sempre cercato l’immortalità nella pittura, nella poesia, nella scrittura, ma un tempo solo i re e i ricchi potevano farsi fare un ritratto», dice Sidibé. «Mio padre ha visto la sua immagine riflessa in uno specchio o nell’acqua. La fotografia è un modo per vivere a lungo, anche dopo la propria morte. Io credo al potere dell’immagine: è per questo che ho passato tutta la vita a cercare di ritrarre le persone nel miglior modo possibile, di restituire loro tutta la bellezza che potevo».